Carlo Calenda elogia Giorgia Meloni per la compostezza mostrata durante i funerali di Papa Francesco, criticando le polemiche strumentali.
Quando eventi di portata mondiale come i funerali di un Pontefice si svolgono, l’attenzione internazionale si concentra non solo sul cerimoniale religioso, ma anche sui comportamenti dei leader politici presenti. In queste occasioni, ogni gesto, ogni parola, persino ogni fotografia può assumere significati politici inattesi. È in questo clima carico di simbolismi che si inseriscono le osservazioni di Carlo Calenda sul comportamento di Giorgia Meloni durante le esequie di Papa Francesco.

Il contesto politico dietro le cerimonie ufficiali
Nella cornice solenne di Piazza San Pietro, dove capi di Stato e di governo da tutto il mondo hanno reso omaggio al Papa scomparso, ogni rappresentazione pubblica poteva facilmente prestarsi a strumentalizzazioni. Non è raro che in simili circostanze, il tentativo di ottenere visibilità fotografica prevalga sulla compostezza istituzionale. Meloni, tuttavia, ha scelto una linea differente, che secondo Calenda merita riconoscimento: “Giorgia Meloni ha fatto la padrona di casa, non ha dato adito a polemiche, si è comportata dignitosamente. E bene ha fatto a non farsi fotografare con tutto il mondo presente a San Pietro.”
Le critiche e la difesa di Calenda
Non sono mancate, tuttavia, critiche provenienti da diversi fronti. Matteo Renzi, ad esempio, ha liquidato la presenza di Meloni come “irrilevante”, insinuando che fosse una figura marginale. Calenda ha risposto senza mezzi termini, sottolineando come sia spesso chi cerca visibilità fotografica a risultare veramente irrilevante. Come ha spiegato: “Al di là dell’assenza di gravitas che caratterizza queste polemiche, normalmente è chi cerca di farsi fotografare che è irrilevante. Per intenderci: irrilevante è chi cerca Emmanuel Macron per strappargli un saluto e uno scatto da postare sui social.”
L’ex ministro ha anche mosso una critica più generale alla cultura politica italiana: “È la tipica attitudine italiana, questa. È l’attitudine di criticare a prescindere. Di non riconoscere i meriti dell’avversario. Un malcostume italianissimo.” Non risparmiando nessuno: “Il malcostume lo praticano tutti. La destra quando governa la sinistra, e la sinistra quando governa la destra. Vale per tutti.”
Alla fine, la notizia chiave emerge con chiarezza: Carlo Calenda ha difeso Giorgia Meloni, riconoscendole un comportamento rispettoso, dignitoso e in linea con l’importanza dell’occasione. Una posizione che si distacca dalle consuete critiche incrociate e invita a riscoprire la capacità di riconoscere i meriti anche negli avversari politici.